Eleonora Checuz

Ennio Bettoni (1957, Zanano di Sarezzo, -) è un artista sperimentatore.

Dagli anni della gioventù rivela un precoce interesse verso ogni forma artistica che lo porta a creare pitture e sculture ma anche installazioni con materiali compositi, senza dare confini alla forma artistica. Sono del primo periodo i dipinti di maniera divisionista che hanno come temi principali i paesaggi della terra natia di Bettoni o dell’America Latina che l’artista ha modo di vedere durante il suo viaggio in Ecuador.

Gli anni Novanta sono importanti perché è in questo periodo che si vede per la prima volta l’interesse verso la figura femminile che diventerà tema centrale della ricerca dell’artista: la si vede inserita entro cornici orientali, latino americane e africane. Attraverso questi tentativi nel corso degli anni Duemila Bettoni matura e si stacca dai supporti convenzionalmente impiegati per dare forma ad una ricerca espressiva nuova. Frutto di questi anni di ricerca e sperimentazione è la tecnica del body painting.

Per Ennio il corpo non è mero supporto ma racchiude in sé l’opera vivente, energica.

L’opera di Bettoni può racchiudersi entro filoni tematici che s’intersecano, dando vita ad un’intensa carriera che non si chiude semplicemente nel mondo dell’arte pittorica o scultorea ma invade anche il campo della moda, della fotografia, della grafica pubblicitaria; lo testimoniano i lavori commissionati da PepsiCola, Philip Plein, Fisherman e Canon. La sua presenza a numerosi eventi, esposizioni e mostre nazionali e internazionali pone in luce la versatilità dell’arte di Bettoni. Ne sono esempio le opere di gusto precolombiano, tema che l’artista continua a maturare stilisticamente negli anni o la serie “Sorriso” che vede raffigurate diverse etnie

Giovanna Galli

La fortuna di avere una certezza e, oltre ad essa, anche la forza di coltivarla e conservarla nel tempo non è un privilegio concesso a molti, soprattutto di questi tempi. Ennio Bettoni è uno di quei pochi fortunati. Tutta la sua vita è infatti stata dedicata ad una sola fondamentale certezza: il mondo è bello e la sua bellezza va cercata in ogni sua manifestazione e celebrata in ogni modo.

E così, questa profonda vocazione estetica lo ha portato sin dall’infanzia ad esprimersi con creatività e a sperimentare con entusiasmo ogni possibile tecnica artigianale ed artistica che potesse servire allo scopo. Senza aver bisogno di frequentare scuole od accademie d’arte, ma studiando e perfezionandosi tanto, ne ha saputo fare una professione (come affermato artista del vetro e fine decoratore), e, soprattutto, ne ha fatto un’attività artistica poliedrica e del tutto singolare.

Con grande esuberanza creativa nel corso degli anni si è espresso attraverso un eclettico ventaglio di linguaggi, combinando in una insolita commistione una profonda dedizione per le tecniche tradizionali più antiche e alcune modalità espressive spintamente contemporanee, passando con disinvoltura dalla pittura, all’incisone, dalla fotografia alla grafica fino al body painting, disciplina decisamente d’avanguardia, collegata al filone della body-art, che lo ha visto affermarsi a livello internazionale come un autentico maestro.

Nei suoi lavori più recenti si mescolano, in un esercizio di ricomposizione poetica, tutte queste esperienze. In quello che appare come un lavoro di stratificazione di tanti frammenti, prende forma unitaria la visione di un mondo simbolico complesso e ricco di sfumature. Sul quadro si sovrappongono e si innestano vari momenti creativi: i corpi dipinti delle modelle, in alcuni casi riprodotti fotograficamente, in altri con il disegno per ribadire ulteriormente le potenzialità tecniche del gesto, vengono rielaborati in suggestive composizioni di sapore onirico e surreale. Si aggiungono all’insieme, in modo evocativo, elementi simbolici che rimandano alla profondità dell’umano sentire e alla grandezza e al mistero di una natura sempre in ascolto. Nella tessitura pittorica, infine, dominano una tecnica che rimanda a certe soluzioni divisioniste e un cromatismo chiaro, brillante, luminoso, frutto di una tavolozza priva di nero, fatta di colori puri e destinata a far vibrare emozioni positive. Perché il mondo è bello, e l’arte può e deve raccontare questa bellezza.

Giovanna Galli, aprile 2012

Marco Rindori

Ennio Bettoni la coscienza oltre la misura- Spesso sono i dettagli a far capire il senso profondo delle cose,e spesso dopo tanto parlare riusciamo a spiegare un concetto con il metodo forse più classico,caro ai grandi pensatori e Padri della moderna filosofia: il paragone.

Ennio Bettoni usa forme e colore come un filosofo di scuola classica usa il pensiero,ma integrato – sia pure un po’ a fatica, suo malgrado – in un contesto contemporaneo; il risultato è dirompente,e non a caso Bettoni è apprezzato e conosciuto a livello internazionale come uno dei bodypainters più eccletici e fantasiosi,da cui è lecito attendersi espressioni d’arte dove la sostanza giustifica la forma,invece del contrario ,come purtroppo sempre più spesso accade. La figura nelle sue opere è fulcro di una leva che sostiene lo sguardo tra pensiero e spazio,il limite di chi osserva è dato dalla dalla propia volontà di conoscere,altrimenti si può partire per un viaggio metafisico senza preventivare un ritorno,certi di scoprire nuove suggestioni nel raffronto tra forma e tempo/spazio.

Bettoni nasce come figura professionale ecconcreta,quindi,dove l’applicazione pragmatica dell’arte alle forme di “cose” con una soecifica utilità ed utilizzo lascia poco tempo alla follia di credere che stupire sia un gesto opposto alla concretezza, e questo modo di pensare lo porta con sé nel tempo,raffinando le propie opere nei molteplici settori dove applica la propia arte: dalla pittura alle vetrate d’arte, dalla grafica al body-painting…. Sono espressioni di entusiasmo che si piegano alla vita reale, come usare un fulmine per illuminare una stanza,l’effetto è lo stesso, il pensiero artisti di Ennio-lo posso chiamare per nome visto che lo conosco da anni- ha la rassicurante solidità dell’attesa di vederlo trasformare in realtà, come si guarda costruire un palazzo da pochi segni su un foglio. Una massima zen, pare sia di Buddha, recita :siamo ciò che pensiamo.Tutto ciò che siamo sorge con i nostri pensieri.Con i nostri pensieri formiamo il mondo. Questa verità ancora di più ci lascia apprezzare l’arte di Ennio Bettoni per l’oggettiva ricerca di raffinare l’idea e rendere l’espressione artistica comprensibile senza ermetiche elucubrazioni, e per la soggettività dell’autore, concreto e romantico viaggiatore,controcorrente in un fiume di vuoto pneumatico.

Paolo Bettoni

Il corpo, umano ovviamente, è il primo protagonista delle opere di ENNIO BETTONI. Un corpo, che viene lavorato, dipinto, modellato, indagato e infine pazientemente ricostruito. Premetto che ogni epoca artistica ha avuto un suo rapporto con il corpo. Si pensi all’arte greca che lo ha divinizzato trasformandolo nel metro per misurare ogni cosa creata naturalmente o artificialmente, al medioevo che (dopo averlo offeso definendolo “prigione dell’anima”) lo ha riscoperto in tutta la sua bellezza terrena e spirituale, al rinascimento che lo ha esaltato come sede della più alta perfezione, alle avanguardie moderne che troppo spesso lo hanno reso schiavo delle pulsioni e delle follie psichiche fino all’arte contemporanea che lo esibisce, lo maltratta e a volte lo usa per generare disgusto e fastidio.  Nei lavori di Ennio (moto lontano da questi panorami odierni forse un po troppo orrendi e osceni), il corpo, e nello specifico il corpo femminile, torna a caricarsi di valori positivi. Diviene soggetto e mezzo di espressione grazie all’energia creativa dell’artista che lo avvolge, lo manipola e lo trasforma! Un universale corpo nudo, attraverso la tecnica del body painting, muta nell’unicità temporanea di una vera e propria opera vivente, spettacolo trionfale della realtà e della natura, ma anche di una dimensione immaginata simile al reame del sogno. Lo stesso corpo, catturato attraverso l’occhio fotografico, non perde la sua vitalità, fissandosi eternamente nella stessa posa, ma viene utilizzato come base solida per la creazione di altre tipologie di oggetti artistici. Acquista nuovo dinamismo quando viene scomposto, sezionato e disassato oppure diviene strumento di profonda riflessione quando viene pazientemente ricostruito, tratto dopo tratto, forma dopo forma attraverso la paziente tecnica del disegno. In questo caso anche il colore, esplosivo sulla pelle reale, sbiadisce in un suggestivo e sentimentale monocromatismo sulla superficie della carta. Riflessione profonda che nell’ultimo periodo (credo) abbia guidato Ennio verso una concezione di corpo sempre più lontana dal significato materialistico di struttura fisica e biologica di sostegno per ogni essere umano. I soggetti delle opere più recenti rivelano infatti una concezione di corpo molto più estesa. Un corpo ora inteso come “gruppo umano”, come popolo, ed evocato quindi attraverso caratteristici simboli derivanti dalla cultura dalle credenze spirituali. E’ in questo panorama concettuale che suggestioni di sacralità sud americana si fondono a reminiscenze trascendentali occidentali. …ed è seguendo questo orizzonte ideologico che le piume di uccello divengono ali d’angelo!

Rosangela Zipponi

Le figure femminili ricorrenti in molte delle opere di Ennio Bettoni, sono dapprima rappresentate in pose mistiche quasi spirituali,poi con il corpo dipinto dal vero attraverso l’arte del bodypainting ( arte contemporanea che vede Ennio maestro e rappresentante a livello internazionale ) e riportate sulla tela mediante moderne tecniche,ancora dipinte e inserite in contesti onirici e fantastici. Dietro queste figure arminie di linee e segni che tracciano sinuose volute o mondi proiettati verso distanze senza fine, creano realtà che convive con il sogno e fantasia che fa da supporto al vero.

Risultato evidente di una ricerca pittorica sempre nuova e di un discorso sempre più complesso ed originale,pur mantenendosi in un contesto classico figurativo. La sua arte, profondamente meditata e sapientemente tesa al raggiungimento del perfetto equilibrio, con grande attenzione all’importanza della struttura e dei ritmi,è la sintesi estremamente espressiva di una attività ricca e multiforme, che fa di Ennio Bettoni un artista completo ed eclettico, con un ampia visione sul mondo dell’arte e delle sue potenzialità.



Alessia Tagliabue

Brescia, la leonessa che non si ferma. Neanche nell’arte. Un’arte, anzi, che cerca di interpretare a suo modo un periodo drammatico, complesso e critico, come cha spiegato Ennio Bettoni, artista e bodypainter saretino che ha deciso di sintetizzare la sua personale visione della crisi sanitaria e sociale italiana in un olio su tela.

«Come artista ho sentito il dovere di elaborare un momento così drammatico e dare un’interpretazione personale a questo virus che come un ospite indesiderato ha fatto breccia anche nella mia produzione» ha spiegato Bettoni. Il quadro raffigura il virus, alle cui spalle, su uno sfondo gocciolante, sta un teschio, iconografia delle vittime mietute. Il virus è trafitto da una spada che diventa anche l’asta della bandiera italiana, nel cui spazio centrale bianco spicca le leonessa di Brescia, che «mai si assoggetta o retrocede nelle difficoltà». La banda rossa della bandiera abbraccia poi la Terra, «madre comune a tutti, ma che spesso trascuriamo per ignoranza, avidità e poca lungimiranza», e nell’angolo sottostante spicca un arcobaleno, simbolo di rinascita. L’opera è attraversata da due bande, una scura lungo il virus e una luminosa che passa lungo la Terra, a prefigurare una V di futura vittoria.



Scuola MBA Torino

Un sognatore pragmatico: il profilo di Ennio Bettoni

Ci racconti brevemente chi è Ennio Bettoni?

Amo definirmi amo la definizione con cui mi hanno descritto, un sognatore pragmatico. Provengo dalla pittura ma amo tutte le forme di espressione come la pittura stessa ma anche la scultura, il design, il body painting. Sono un’ottimista perché’ sono consapevole, a prescindere dall’aspetto economico, che la vita mi ha regalato e mi regala esperienze ed emozioni tutti i giorni.

Ci racconti qualche esperienza professionale?

Ho tenuto mostre ed esposto lavori in tutta Italia e all’estero, tra cui Austria, Francia, Olanda e Sud America. Ho partecipato a numerosi programmi televisivi e radiofonici come consulente. Negli anni 2004, 2005, 2007 sono stato membro della giuria del World Body painting Festival. Ho collaborato con brand come Pepsi Cola, Samsung, Nokia, Yamaha, Eridania , Eberhard e Speedo .Camel e Taiga.

Quali sono le tue fonti d’ispirazione?

La bellezza maschile e femminile, gli spazi, la natura. Sono consapevole che sono tematiche a minor impatto scenografico rispetto a tematiche più “mostruose” ma per me hanno un mondo dentro. E poi il vuoto, la possibilità di elaborare conoscenze e soluzioni interiori, , ma incredibilmente ricco d’ispirazione.

forse un po’ fuori moda in tempi in cui anche un solo secondo è riempito per forza.

Cosa ti guida nel tuo ruolo di docente e di professionista?

La passione per l’espressione creativa. Io penso che se una persona è talentuosa e determinata si realizzerà comunque, ma l’idea di poterlo aiutare a entrare più facilmente in contatto con il suo talento mi rende felice.